• Rivoli, 10 aprile 2015.
    Rivoli - Maternità, scelta consapevole.

Lettera aperta agli organizzatori della mostra “Mamma…non mamma” e al Comune di Rivoli.

Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento per aver scelto di parlare della maternità che, come lo stesso volantino della mostra dice, è per la donna un “evento importante” e un momento “carico di implicazioni”, “nodo centrale nella vita di una donna”, con cui essa deve confrontarsi “sapendo che, nel bene o nel male, questo confronto segnerà il suo futuro e le sue relazioni con gli altri”.


E’ proprio così e mi permetto di aggiungere che tale evento non è centrale solo nella vita della donna che si scopre mamma e quindi percepisce la presenza di un figlio (e ovviamente del papà se vigliaccamente non è già scappato), ma questa stessa presenza è (o dovrebbe essere) evento centrale per l’intera società chiamata a sostenerla, anche perché la vita di questo nuovo essere umano, che scientificamente ha già avuto inizio nel momento del concepimento, trovi non solo una culla domestica, ma anche una culla sociale capace di scaldare il cuore di una mamma, di sostenerla concretamente e di accogliere il cuore di un figlio che già batte dopo soli 20 giorni di gravidanza.

 

La donna che scopre di essere madre, a mio modesto parere, non è chiamata però a decidere “di diventarlo o di rinunciare a questa possibilità”, come lo stesso vostro volantino recita, perché madre lo è già in quanto un figlio, visibile con una semplice ecografia, è già presente.
Piuttosto la scelta sarà quella di accoglierlo con forza e coraggio abbracciandolo con il calore di cui solo una mamma è capace, distinguendo i problemi e le difficoltà da quello che è e deve restare una promessa di bene, o di condannarlo a non nascere e quindi scegliere di essere comunque madre, ma di un figlio non accolto.


Noi che quotidianamente operiamo a sostegno di gravidanze che, sappiamo bene, molte volte si presentano come veri e propri drammi, o che comunque generano grandi paure, vediamo anche con i nostri occhi quanto sia importante che la società (ognuno di noi) non lasci sole queste donne di fronte a una scelta che, senza alternative, si traduce in unica possibilità apparentemente priva di alternative, quella dell’aborto, troppe volte vissuto nella più profonda solitudine, anche alimentata da una cultura che vende come scelta di libertà quella che in realtà è sempre e comunque un fallimento della donna e di chi se ne rende complice, fosse anche in un silenzio apparentemente innocuo.

 

Ma quanta libertà c’è nell’essere costrette a rinunciare al proprio figlio e alla propria maternità?
E quanta infelicità c’è nella vita di molte donne ferite da quella che credevano fosse la “scelta, non facile, di mettere o non mettere al mondo” e che poi si sono trovate a fare i conti con un’altra verità e cioè che quel figlio al mondo c’era già ed era proprio nella loro pancia, bisognoso soltanto di essere custodito dall’amore della propria mamma?
Non considerare anche questo aspetto non fa che aumentare la solitudine delle migliaia di donne che portano nel cuore questo dramma anche a distanza di molti anni.

 

Mi permetto di dire che su questo punto ci sia davvero un “silenzio assordante” e non, come voi dite, “su cosa sia nel concreto la messa al mondo, cosa comporti l’essere responsabili di un’altra vita umana, sul come ti cambia per sempre, nel corpo, nei pensieri, così come nella vita quotidiana, il diventare madre (e padre)”.
Almeno a Rivoli questo silenzio assordante non c’è (per quanto non se ne parli mai abbastanza), perché chi di voi conosce la nostra realtà (alcuni di voi ci conoscono bene, mentre per gli altri c’è sempre modo e tempo) sa che il nostro operare nel silenzio (questo si) ha proprio il fine di preparare, supportare e dare strumenti per “esercitare in modo consapevole la scelta più grande e impegnativa della vita di un essere umano”.
Non considerare questo è non vedere gli oltre 900 bambini nati proprio grazie al coraggio e alla forza di donne che non si sono sentite sole anche perché supportate dalla nostra vicinanza e dal nostro aiuto concreto.

 

In questi anni abbiamo anche portato avanti diversi progetti finalizzati a fornire maggiori strumenti di informazione alle donne di Rivoli.
Da diversi anni due volte all’anno organizziamo il Corso di preparazione alla Maternità “Comunicare col Bambino prima della Nascita” ormai alla sua 11ma edizione e qualche anno fa abbiamo proposto e realizzato con diverse realtà locali e con il patrocinio del Comune il libretto “Sei incinta?...non sei sola” che riteniamo possa essere uno strumento da riscoprire in quanto utile proprio a combattere il silenzio assordante di cui si parla, fornendo informazioni a ogni donna che sul nostro territorio vive l’importante evento della maternità.

 

Continueremo a operare convinti che solo unendo le forze, ognuno lontano da posizioni ideologiche e tutti consapevoli di quanto possa essere importante fornire sostegno alla maternità, si potrà davvero aiutare le donne ad essere meno sole, più consapevoli, più liberi e quindi più felici.

 

Claudio Larocca
Presidente
Centro di Aiuto alla Vita e Movimento per la Vita
“G. Foradini” - Rivoli

 

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